Miniatura Carretto sfratto 4 maggio per presepe
49,90 €
Tasse incluse
Misure :
Lunghezza: 16
Altezza: 13
Larghezza: 6,5
Per statuette da 7/10 cm
Lunghezza: 16
Altezza: 13
Larghezza: 6,5
Per statuette da 7/10 cm
Descrizione
Dettagli del prodotto
Trusted Shops Reviews
A Napoli vi è un detto che recita letteralmente “ma che d’è stò quatto ‘e maggio”! (ma cos’è questo quattro di
maggio) per indicare “cosa è tutta questa confusione”!.
Sin dai tempi dell’impero romano, per evitare che ci fossero ogni giorno famiglie che giravano per la città
cercando casa con carri caricati con tutte le masserizie, fu dedicato un mese e una data, che a Napoli era il 10
agosto. Ma col trascorrere dei secoli, essendo cambiata l’architettura degli edifici, divenuti più alti, quelle
giornate agostane erano eccessivamente calde per salire o scendere le scale, in assenza di ascensori o scale
allungabili etc, per cui il compito dei facchini era diventato eccessivamente gravoso.
Per meglio normare questa situazione, il vicerè Juan de Zunica conte di Morales stabilì, nel 1587, che il primo
maggio fosse la data per effettuare i traslochi, ma poiché questa coincideva con la festività dei santi Filippo e
Giacomo, che prevedeva grandi processioni e feste dei devoti, essa venne ampiamente disattesa dai napoletani.
Successivamente, nel 1611, il vicerè Pedro Fernandez de Castro la fissò definitivamente nel 4 maggio, per cui
entro le 18 di quel giorno il vecchio inquilino doveva uscire per consentire al nuovo affittuario di entrare.
Immaginate una famiglia con una decina di figli che aspettava nell’androne del palazzo di subentrare ad una
altrettanto numerosa famiglia che doveva lasciare la casa.
Il trasloco prevedeva l’uso di carretti (sciaraballi francesismo per char à bancs carri con banchi) trainati da asini,
cavalli o buoi, per cui le strade di Napoli si riempivano di una folla chiassosa generando una grande confusione,
per cui all’espressione che riguardava un trasloco (facimm’ o quatto e’ maggio), si aggiunse anche il significato di
grande confusione.
Come corollario la data di versamento del pigione (fitto) fu fissato al 4 di maggio, tradizione che ancora persiste
nel napoletano.
(le misure e l'aspetto potrebbero leggermente variare dalle immagini pubblicate trattandosi di articoli realizzati a mano)
maggio) per indicare “cosa è tutta questa confusione”!.
Sin dai tempi dell’impero romano, per evitare che ci fossero ogni giorno famiglie che giravano per la città
cercando casa con carri caricati con tutte le masserizie, fu dedicato un mese e una data, che a Napoli era il 10
agosto. Ma col trascorrere dei secoli, essendo cambiata l’architettura degli edifici, divenuti più alti, quelle
giornate agostane erano eccessivamente calde per salire o scendere le scale, in assenza di ascensori o scale
allungabili etc, per cui il compito dei facchini era diventato eccessivamente gravoso.
Per meglio normare questa situazione, il vicerè Juan de Zunica conte di Morales stabilì, nel 1587, che il primo
maggio fosse la data per effettuare i traslochi, ma poiché questa coincideva con la festività dei santi Filippo e
Giacomo, che prevedeva grandi processioni e feste dei devoti, essa venne ampiamente disattesa dai napoletani.
Successivamente, nel 1611, il vicerè Pedro Fernandez de Castro la fissò definitivamente nel 4 maggio, per cui
entro le 18 di quel giorno il vecchio inquilino doveva uscire per consentire al nuovo affittuario di entrare.
Immaginate una famiglia con una decina di figli che aspettava nell’androne del palazzo di subentrare ad una
altrettanto numerosa famiglia che doveva lasciare la casa.
Il trasloco prevedeva l’uso di carretti (sciaraballi francesismo per char à bancs carri con banchi) trainati da asini,
cavalli o buoi, per cui le strade di Napoli si riempivano di una folla chiassosa generando una grande confusione,
per cui all’espressione che riguardava un trasloco (facimm’ o quatto e’ maggio), si aggiunse anche il significato di
grande confusione.
Come corollario la data di versamento del pigione (fitto) fu fissato al 4 di maggio, tradizione che ancora persiste
nel napoletano.
(le misure e l'aspetto potrebbero leggermente variare dalle immagini pubblicate trattandosi di articoli realizzati a mano)
01.051878